Il Parlamento europeo ha approvato la legge sul ripristino della natura. L’obiettivo di questo regolamento è il ripristino degli ecosistemi degradati in UE, contribuendo al raggiungimento di scopi rispetto al clima e alla biodiversità.
Il primo passo, da parte degli Stati membri, sarebbe quello di ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat, fino ad arrivare, entro il 2050, a quota 90%.
Il progetto di ripristino non può essere fine a sé, infatti bisogna mantenere sotto controllo la situazione per evitare che, una volta completata la “manutenzione”, si ritorni al punto di partenza. La legge prevede un freno di emergenza, nel caso in cui si riducesse il terreno coltivato, ma anche azioni come piantare nuovi alberi e il ripristino di fiumi a scorrimento libero.
La legge però è stata condannata ad un rinvio, in quanto risulterebbe inadatta e sembrerebbe essere – per qualcuno – solo il risultato di un “fanatismo ultra ecologista”. Il cambio di rotta è scaturito dall’incapacità di comprendere la rilevanza di questa azione.
Gli ambientalisti hanno ovviamente condannato questa scelta e sentono la necessità di rivolgersi alla Presidenza del Consiglio e alla Presidente della Commissione UE, chiedendo loro un aiuto per sbloccare la situazione insieme alla richiesta che questa venga approvata prima della pausa estiva.
Speriamo che i paesi facciano la scelta migliore, per un mondo che ha necessità di salvaguardarsi e guarire. Ricordando sempre che l’approvazione della legge è solo il primo passo.
L’andamento della legge europea sul restauro della natura è d’interesse anche del Contratto di Fiume del Torrente Pesa, considerato che le indicazioni in essa contenute sono al centro anche delle azioni che cercano di portare avanti i tanti soggetti aderenti al contratto.
Per approfondimenti e delucidazioni.