Il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno vuole riportare all’attenzione l’interessante intervista di Andrea Gennai dove risponde a molte delle tante domande che riceviamo 

L’intervista fatta ad Andrea Gennai, il Direttore del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, permette di rispondere a numeroso domande che in generale vengono poste al Consorzio di Bonifica.

Inizialmente vengono spiegate le caratteristiche della vegetazione ripariale, quindi le piante più adatte a vivere lungo un corso d’acqua che prevalentemente sono i latifogli ovvero gli alberi di Pioppo, Tiglio e Salice e successivamente vengono elencate le varie funzioni della vegetazione ripariale.

Alla domanda perché gli alberi a volte non vengono tagliati c’è una risposta che il Direttore argomenta: gli alberi che si sviluppano in altezza hanno una funzione precisa ovvero quella di fare ombra al fiume, aspetto molto importante per la qualità dei fiumi in quanto avendo una temperatura più bassa – l’acqua fredda contiene più ossigeno – si ha maggiore presenza di fauna.

Le piante che, invece, si sviluppano di lato e ricadono nel fiume innescano una ricca catena alimentare dove alcuni animali come ad esempio i tricotteri, ovvero delle larve, si cibano delle foglie e dei rametti che si depositano sul fiume e a loro volta questi diventano il cibo prevalente delle trote.

Un’altra caratteristica della vegetazione è la capacità di depurare l’acqua dei fiumi; purtroppo l’uomo immette nei fiumi acqua spesso di qualità scadente ma man mano che si avanza verso valle, l’acqua risulta essere più pulita grazie al ruolo della vegetazione che con le sue radici filtra e depura il corso d’acqua.

Una domanda che ci viene posta molte volte, soprattutto riguardo al nostro operato, riguarda la cosiddetta ‘pulizia’ dei fiumi; questa viene richiesta spesso con la motivazione che i tronchi o altra vegetazione rappresentino un ostacolo al regolare corso d’acqua, provocando così il fenomeno delle alluvioni.

Ma, come afferma il Direttore Gennai, bisogna fare una distinzione: nella prima parte dei fiumi, quindi a monte prima di arrivare nelle città, l’acqua deve scorrere lentamente e i tronchi e la vegetazione svolgono questa importante funzione di rallentamento della corrente; invece quando si arriva in città o in prossimità di questa, il fiume deve riacquistare velocità, scorrere senza intoppi e trascinare eventuali tronchi fino alle spiagge.

Le alluvioni si verificano, infatti, quando l’acqua arriva tutta insieme nelle città – proprio perché nel tratto precedente non c’è stato un rallentamento del corso dell’acqua – causando così gli straripamenti.

Quindi no, i fiumi non devono essere ‘puliti’, non è il termine giusto, ma soprattutto non è necessario intervenire spesso in tutti i tratti – per questo il Consorzio nei tratti collinari interviene con diradamenti selettivi su cicli pluriennali come da Piano di Classifica del Territorio – perché la vegetazione non è da considerare sporcizia o elemento di disturbo bensì piuttosto una ricchezza.