T. Ombrone a Ponte di Gello: la fase delle demolizioni dei tratti pericolanti

Interventi prioritario per un primo lotto di lavori in destra idraulica dal valore complessivo di 230 mila euro

Il Torrente Ombrone Pistoiese, nel tratto compreso tra il Ponte di Gello e il Ponte alle Tavole, appena a monte della città di Pistoia, è uno dei luoghi più apprezzati – sotto tanti e diversi punti di vista – di un corso d’acqua che poi, via via si trova ad essere sempre più artificializzato e costretto tra gli argini fino ad arrivare al suo sbocco in Arno.

Qui passeggiano e corrono i pistoiesi, qui si riscontrano emergenze naturalistiche e paesaggistiche importanti ma soprattutto qui il corso d’acqua ha ancora una sezione molto larga e ondivaga tale da permetterne una gestione sperimentale di ‘manutenzione gentile’ che tende a sfalciare ma lasciando ampie fasce vegetate con alberature giovani solo ciclicamente diradate e interventi di naturalizzazione, sistemazioni che favoriscano le attività vitali di macro-invertebrati acquatici e pesci e poi talee di salice, palizzate in legno e scogliere per regolare, senza però grande impatto, i naturali fenomeni di erosione.

Sempre qui, dopo vari sopralluoghi e intese sono state redatte nel marzo 2023, per questo tratto, delle linee di indirizzo per interventi di sistemazione delle murature generalmente interessate da un indebolimento strutturale causato principalmente dalle differenti tipologie costruttive con cui sono stati realizzati nel tempo e dalle piante infestanti; un lavoro di consocenza che a sua volta fa parte del ‘Masterplan per l’adeguamento delle difese arginali del Torrente Ombrone P.se tra Pistoia e lo sbocco in Arno’, redatto dal Consorzio di Bonifica e dalla Regione Toscana nell’anno 2020, come ‘quadro generale’ per una sistemazione di medio-lungo periodo.

Acquisiti infine i pareri della Soprintendenza e le rilevanze di appositi studi archeologici per cui queste mura risalgono ad epoca settecentesca e ricadono negli attuali documenti urbanistici all’interno del ‘Sub-sistema funzionale delle Mura Verdi del Capoluogo’ – a ulteriore conferma che le murature non sono funzionali alla difesa idraulica considerato che gli studi anche per le piene più grandi attestano che le acque possano arrivare appena a sfiorarle – si procede oggi ai lavori affidati e seguiti dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

L’intervento consiste nella demolizione dei tratti pericolanti, con risanamento della parte sommitale o completa ricostruzione di piccole porzioni, avendo cura di accantonare e riutilizzare più possibile le pietre originali.

Terminate ormai da qualche tempo le demolizioni si riprende ora con la ‘pars construens’ ovvero i lavori di muratura finalizzati ai risanamenti, per un investimenti complessivo di poco meno di 230 mila euro.