(Di D. Vergari)

Nei giorni scorsi, lungo l’argine, a valle del Ponte dell’Indiano, sono state delimitate alcune aree molto piccole, tre metri per tre, non sfalciate: si tratta del contributo del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno al progetto per “Monitoraggio e mitigazione dei cambiamenti climatici: il modello di Firenze”.

Il Consorzio è da tempo impegnato a coniugare le necessarie attività di manutenzione, con le richieste di fruibilità e con la salvaguardia dell’ecosistema anche in ambienti con fortissima pressione antropica come i tratti urbani dei corsi d’acqua come l’Arno e i suoi affluenti di ambito urbano, oggetto di studio.
Un ambizioso progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione Capellino, con la partecipazione del CNR per la parte scientifica (l’Istituto per la Bioeconomia sarà il responsabile dell’attività scientifica e che vedrà il coinvolgimento anche di altri Istituti del CNR), del Comune di Firenze, delle Università di Firenze e di Pisa e di altri soggetti privati sotto il coordinamento del Dott. Alberto Giuntoli, che ha lo scopo di creare un modello di analisi interdisciplinare in grado di studiare il fenomeno della biodiversità urbana nel suo complesso, che sia facilmente esportabile e replicabile in altre realtà urbane. D’altra parte i risultati delle analisi del progetto, grazie anche all’approccio multidisciplinare, saranno un interessante suggerimento per migliorare le attività di manutenzione del Consorzio.
La biodiversità urbana sarà osservata e studiata attraverso alcuni luoghi spot in un’area molto vasta lungo l’asta dell’Arno. I vari soggetti effettueranno alcune indagini e ricerche di dettaglio per supportare scientificamente quelli che saranno gli effetti di un possibile intervento di inverdimento previsto su quest’area, monitorando la situazione ecosistemica attuale di quest’area “laboratorio” attraverso la valutazione dello stato di salute di alcune specie vegetali e stimando le possibili migliorie conseguenti all’l’intervento previsto.
Questa attività, particolarmente innovativa, sarà valutata attraverso la quantificazione dei biomarcatori di stress su specie vegetali erbacee e arbustive più rappresentative dell’area di studio. L’obiettivo di questa specifica attività è quindi quello di valutare lo stato di salute della vegetazione, delle caratteristiche del suolo e i fanghi provenienti dal fiume Arno, oltre che le variazioni di biodiversità in generale.
A questo si affiancherà un’attività di monitoraggio meteo-climatico, di qualità dell’aria, del suolo, di biodiversità vegetale, con un’attenzione dedicata anche al monitoraggio della biodiversità animale, che sarà effettuata ex-ante ed ex-post il possibile intervento di inverdimento.
“Tutte le informazioni raccolte saranno integrate su una piattaforma consultabile online indirizzata a informare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche ambientali relative alla biodiversità vegetale e animale e al contributo fornito dal verde urbano” afferma Marco Morabito, responsabile scientifico delle attività di ricerca del CNR.
Questi dati serviranno a programmare e attuare le future azioni di questo progetto che si propone di migliorare l’ambiente di un’area molto bella e dalle grandi potenzialità.
(Referenti del Progetto: per il CNR-IBE Dott. Marco Morabito, per il Consorzio di Bonifica Dott. Daniele Vergari – d.vergari@cbmv.it)