Nella Giornata internazionale dei diritti della donna, e suo compleanno, abbiamo intervistato l’Assessora, oggi Vicesindaca, che ha seguito l’attuazione della riforma regionale con l’arrivo del Consorzio anche in città, facendone un modello nazionale.

Vicesindaca Bettini ci riassume brevemente la sua biografia politica?
Mi sono avvicinata alla politica molto presto, fin da ragazza, con grande passione. Ho fatto per due mandati la consigliera comunale nel mio paese a San Casciano val di Pesa, un periodo cruciale della mia formazione che mi ha fatto capire quanto siano importanti le assemblee elettive quanto sia faticoso e prezioso quel tipo di incarico. Nel 2014 ho coordinato la campagna elettorale del sindaco Dario Nardella, un’esperienza significativa. Nella scorsa consiliatura a Palazzo Vecchio ho ricoperto il ruolo di assessora all’Ambiente, Igiene Pubblica, Decoro Urbano, Partecipazione e delega alla Protezione Civile presso il Comune di Firenze.  Centrali l’impegno nella salvaguardia, recupero e incremento del patrimonio arboreo della Città e l’attività di riqualificazione e conservazione dei parchi fiorentini, delle aree giochi e del verde pubblico in genere ma anche il continuo lavoro a fianco di molte associazioni locali attive nella preservazione e valorizzazione dei beni comuni fiorentini. Riconfermata in giunta nel 2019, mi sono occupata di partecipazione, beni comuni, cittadinanza attiva, manutenzione, decoro e lavori pubblici, delega, quest’ultima che ho lasciato da quando, a ottobre 2020, ho ricevuto l’incarico di vicesindaca, mantenendo le altre.

Per il Comune di Firenze lei è stata membro dell’Assemblea del nuovo Consorzio di Bonifica Medio Valdarno nato dopo la riforma della settore della Regione Toscana, conosceva già i consorzi, che esperienza è stata, cosa ha imparato? Segue ancora da vicino l’attività del suo consorzio Medio Valdarno? Anche nei lavori fuori città di Firenze?
Conoscevo da tempo la realtà del consorzio di bonifica. Vivendo nel comune di San Casciano avevo già potuto vedere da vicino tutto l’importante lavoro di riqualificazione della sponda della Pesa, svolto dal Consorzio, in particolare le piste ciclopedonali che sono davvero belle e funzionali. Continuo a seguire il lavoro del Consorzio da vicino, devo dire anche grazie ai suoi profili social, molto ben curati e aggiornati. Indubbiamente ho imparato quanto sia importante investire nella prevenzione, quindi fare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a tutto il nostro reticolo sia minore che maggiore, questo soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici in atto e di ciò che ne consegue. Un impegno su cui il Consorzio in questi anni è stato in prima linea, con una regolare programmazione degli interventi: una buona manutenzione dell’alveo di fiumi è fondamentale per tutelare la tenuta del nostro territorio e scongiurare situazioni di pericolo. Dobbiamo sempre più essere consapevoli che quello che avviene nel mondo ci riguarda e che bisogna fare la nostra parte a ogni livello per preservare e difendere la natura.

Con il nuovo Consorzio e nuovo Piano di Classifica a partire dal 2016 si è introdotto il contributo anche sugli immobili della città di Firenze che prima di allora non pagavano, un passaggio sicuramente difficile dal punto di vista politico, lei da allora Assessore competente in materia, cosa ricorda di quei momenti? Quali sono stati gli elementi che secondo lei hanno fatto sostanzialmente accettare senza grandi proteste il Consorzio e il contributo di bonifica ai fiorentini?
Ricordo bene quei momenti, da assessora ho seguito questa fase da vicino, lavorando di concerto con il consorzio e affrontandola poi in Consiglio comunale. Sapevamo di essere di fronte a un passaggio delicato e l’abbiamo gestita attentamente. All’estensione del contributo si è accompagnato infatti un cospicuo aumento delle risorse in campo per Firenze e l’impostazione di un importante programma di interventi, consapevoli che di fronte a un’adeguata operazione di ‘restituzione’ alla cittadinanza, tutto potesse essere metabolizzato e condiviso nel migliore dei modi dalla comunità. E così è stato, hanno preso forma delle azioni decisive per la città che sono state anche ben raccontate ai cittadini attraverso un efficace lavoro di comunicazione. Dalla manutenzione ordinaria, con l’incremento degli sfalci alla ricostruzione delle briglie e dei passaggi ciclopedonali lungo i fiumi, tutti interventi che permettono di migliorare sia il decoro sia la messa in sicurezza dal rischio idraulico grazie alle nuove risorse arrivate al consorzio di bonifica, e questo i fiorentini l’hanno capito.

Dal punto di vista dei lavori, quali sono stati secondo lei gli interventi maggiormente significativi e apprezzati sui fiumi e torrenti della città? E quali altri auspicherebbe venissero realizzati in futuro, specie in relazione alle sue attuali deleghe da Assessore e Vicesindaco?
Uno dei più significativi è sicuramente l’intervento per la realizzazione delle casse di espansione del Mensola, eseguito dal Consorzio di bonifica in tempi celeri, con risorse ministeriali e regionali, un lavoro che ho seguito in prima persona e fondamentale sul fronte del rischio idraulico, e ne abbiamo avuto già la dimostrazione. Si tratta peraltro di un progetto molto innovativo e all’avanguardia, che ha permesso da un lato di creare un grande parco cittadino, il secondo polmone verde dopo le Cascine, e dall’altro di fare un salto in avanti sulla sicurezza idrogeologica. Il fatto che questi obiettivi vadano di pari passo ha un forte valore, un aspetto che ha consentito a questo progetto di rappresentare a tutti gli effetti una “best practice” a livello nazionale e internazionale. Rispetto ai progetti futuri, sicuramente mi piacerebbe che proseguisse il lavoro di ricucitura di tutti i percorsi ciclopedonali della città lungo l’Arno e lungo il Mugnone non solo per consentire completamente ai cittadini la fruibilità ciclabile di queste aree ma anche per permettere a chi ci vive e a chi la visita di scoprire Firenze da un’altra prospettiva, indubbiamente interessante.

Spesso la difesa del suolo e la prevenzione dal rischio idrogeologico attuate dal Consorzio si legano ai temi del suo Assessorato (partecipazione, beni comuni, cittadinanza attiva, manutenzione e decoro) in capo ad altri enti ma anche all’impegno di molte associazioni e alla responsabilità e senso civico dei cittadini; enti e privati cittadini alleati, è forse questa la chiave per un futuro sempre più green in città come per l’intero pianeta?
Lo sostengo da tempo e lo ritengo un punto cardine della mia attività amministrativa. Un esempio concreto di questa sinergia sta in una bella iniziativa che mi auguro di poter replicare presto, quella di pulizia del fiume svolta proprio assieme al Consorzio. Attraverso l’elemento della partecipazione si è ribaltato il paradigma stesso del fiume e il modo in cui questo luogo finora era vissuto. Copertoni di ruote dei camion, rifiuti di ogni genere: troppo spesso il fiume è diventato una sorta di “discarica”. Una questione grave sotto il profilo della tutela dell’ambiente che denota anche una mancata percezione di questo luogo come parte integrante della città, come luogo da vivere. Prendersene cura e, nel contempo, riscoprirne la bellezza e la biodiversità, permette anche di capire più nel profondo quanto sia necessario rispettarlo e preservarlo. Mi auguro che ci siano quindi sempre più spesso associazioni, iniziative con questo obiettivo, per difendere il fiume e capirne l’importanza dal punto di vista del suo ecosistema.