Schema situazione sezione idraulica PRIMA dell'intervento

Il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno spiega la propria filosofia di gestione delle alberature lungo la fascia riparia dei corsi d’acqua del reticolo idrografico affidatogli dalla Legge Regionale Toscana

Alberi lungo i fiumi, tutti sappiamo ormai quanto ogni pianta possa essere importante singolarmente e insieme alle altre fondamentale per l’ossigenazione dell’aria, per la capacità di stabilizzazione del terreno con le radici, per il rifugio, nutrizione e riproduzione di piccoli e grandi animali e più in generale per la bellezza paesaggistica che una fascia riparia lungo i corsi d’acqua può donare alle nostre pianure o colline sempre più antropizzate.

Ma tagliare gli alberi lungo fiumi e torrenti si può e in alcuni casi si deve, sia per una maggiore sicurezza idrogeologica ma anche – benché possa sembrare strano – per il benessere stesso della fascia riparia.

Per questo il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, fin dalla sua costituzione, si è dotato di un apposito settore tecnico con specifiche professionalità agroforestali per la gestione sicura e ambientalmente sostenibile delle alberature in ambito fluviale.

I tecnici del Settore Ambiente sono specializzati, anno dopo anno secondo i cicli pulriennali stabiliti per ciascun corso d’acqua nel Piano di Classifica, nel controllare la presenza delle varie specie arboree, le loro condizioni di salute e di accrescimento, la loro posizione e soprattutto la loro stabilità in funzione del rischio che una piena possa sradicarli e trascinarli a valle rischiando di otturare attraversamenti come ponti e guadi o altre sistemazioni idrauliche come griglie d’ingresso dei tratti tombati, portelle e paratoie antirigurgito.

E per quanto riguarda l’Arno il Consorzio ha anche elaborato, illustrato e condiviso con il Genio Civile della Regione Toscana, le amministrazioni locali e diverse sigle delle associazioni ambientaliste un proprio piano di gestione dei tagli delle alberature, un progetto ambizioso che lo ha già portato ad operare sia a monte che a valle della città di Firenze per un investimento complessivo di qualche milione di euro.

Ma vediamo come, nel concreto il Consorzio lavora: obiettivo selvicolturale e parola d’ordine per questo tipo d’interventi è il cosiddetto “diradamento selettivo” ovvero il taglio degli alberi all’interno della sezione d’alveo o lungo la sponda riservato alle piante morte o a fine ciclo vitale, a quelle mal conformate rispetto al piano arginale e a quelle mal sviluppate o di minor pregio – robinie piuttosto che querce – per assicurare alle qualità di alberi restanti una regolare distribuzione spaziale ed ampio spazio per crescere al meglio.

Per raggiungere le piante, per lo stoccaggio temporaneo in zone non soggette a rischio idraulico e per la successiva rimozione del materiale legnoso si evita quanto più possibile l’utilizzo di mezzi meccanici, arrivando addirittura, specie per quanto riguarda l’Arno, ad accedere alla sponda con l’utilizzo di piccole imbarcazioni e a rimuovere i tronchi direttamente dal fiume sfruttandone la corrente.

In ogni caso, assoluto è il rispetto delle piante su cui si rinvenga la presenza di nidi e ovviamente delle norme regionali, che insieme al buon senso, consigliano di terminare i lavori di taglio selettivo della vegetazione arborea nel periodo dal 1 marzo al 30 giugno di ogni anno, durante il quale il Consorzio sospende totalmente questo tipo di interventi.