Elaborato il Verbale che formalizza il lavoro, nei prossimi giorni saranno concordate le indicazioni d’intervento più specifiche con tutti i soggetti coinvolti

La situazione è nota a tutti e confermata anche in alcuni passaggi del primo atto formale di avvio dei lavori di rimozione dei rifiuti dal Torrente Rovigo nel tratto compreso tra il movimento franoso in prossimità della località “Le Spiagge” e l’immissione del T. Veccione nei Comuni di Firenzuola e Palazzuolo sul Senio.

“La massa di materiale è molto grande, e la piena del torrente l’ha distribuita per decine di chilometri a valle, fino alla confluenza con il Fiume Santerno e lungo il suo corso. Il danno dal punto di vista ambientale è incalcolabile e si rende necessario ed indifferibile intervenire con urgenza per restituire al corso d’acqua e ai suoi versanti il pregio violato” si legge nella relazione.

“Il torrente Rovigo era, fino a pochi giorni fa, l’area naturale più intatta e ricca del Parco Demaniale Giogo-Casaglia – continua – uno scrigno di biodiversità ed un angolo di natura selvaggia che ha pochi eguali nell’Appennino Centrale. L’acqua che scorre abbondante anche in estate ne è l’anima e tutti gli indicatori biologici del torrente indicano un ottimo stato di salute dell’ecosistema”.

Al momento per la raccolta dei rifiuti, il loro posizionamento in sacchi o in big bags, il loro stoccaggio temporaneo in aree di raccolta in prossimità del letto fluviale e il loro successivo allontanamento dall’alveo si sono individuiate diverse ipotesi di intervento, arrivando ad ipotizzare anche l’utilizzo di muli ed elicotteri per raggiungere, accumulare e portare via i sacchi di raccolta ma la stima precisa delle necessità in tal senso e le specifiche organizzative dei lavori saranno oggetto di definizione nei prossimi giorni con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.

Quel che è certo è che le lavorazioni necessiteranno di una preliminare sistemazione delle vie e dei sentieri di accesso alle aree e che alla fine si renderà indispensabile anche il posizionamento di una rete paramassi per intercettare e raccogliere altri eventuali rifiuti movimentati dal torrente in prossimità del piede di frana. La stima complessiva dei costi è fissata a 1,9 milioni di euro.

“Ancora è presto per confermare nei dettagli quali strumenti e azioni metteremo in campo – spiega il Presidente del Consorzio Paolo Masetti – Tutto nasce dalla conoscenza del territorio e dalla professionalità di alcuni nostri dipendenti che hanno elaborato alcune soluzioni progettuali mettendole a disposizione dei comuni e della Regione, che poi ha chiesto a noi di occuparsene come ente. Sarà la nostra Somma Urgenza n. 17 conseguente agli eventi meteo del 14 marzo e così come le altre, anche se fuori comprensorio e al limite delle competenze, lavoreremo anche in questo caso con tutta la passione e le capacità di ente multifunzionale a servizio dei corsi d’acqua del territorio”.