Pievi, oratori, castelli e ville: un museo a cielo aperto
L’itinerario della Via di Castiglioni, recentemente aggiornato con nuovi pannelli e con l’installazione di due cornici panoramiche in alcuni punti strategici del percorso, si snoda lungo il crinale che divide le valli dei torrenti Pesa e Virginio, in una zona collinare che è stata sede di insediamenti sin dall’epoca romana e punto di collegamento con le vie commerciali etrusche e, nel Medioevo, con la Via Francigena.
Dal punto di vista storico-naturalistico, la Via di Castiglioni è come una lezione di storia a cielo aperto: nei suoi 2 km di strada sterrata si riconoscono con facilità le pievi, gli oratori, i castelli e le ville della prima colonizzazione tardo medievale e rinascimentale.
Nei dintorni si trova infatti il celebre Castello di Montegufoni, residenza appartenuta alla famiglia degli Acciaiuoli dal 1160, rivalorizzata nel 1600 con un giardino “all’italiana” e decori floreali all’interno, divenuta più tardi la dimora di un baronetto inglese, George Sitwell, che chiamò il pittore futurista Gino Severini ad affrescare una sala con motivi decorativi tratti dalla “Commedia dell’Arte” e che ha preso il nome di “Sala delle Maschere”. Durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio il Castello di Montegufoni divenne rifugio sicuro di tante opere conservate agli Uffizi tra cui la “La Primavera” del Botticelli, “L’Adorazione dei Magi” del Ghirlandaio e la “Madonna di Ognissanti” di Giotto.
Ogni passo lungo il percorso offre l’opportunità di scoprire i segreti di Montespertoli, perdendosi tra le antiche chiese, i resti di una vita contadina passata, i paesaggi che mutano inesorabilmente con il passare delle stagioni. “Un modo di vivere il territorio in modo autentico, scoprendo le bellezze che solo chi si prende il tempo di esplorare a passo d’uomo può cogliere”, dichiara Alessandra De Toffoli, Assessore alla Cultura e al Turismo.
La Via di Castiglioni è un invito alla lettura e alla comprensione di un paesaggio in continua trasformazione, in relazione all’uso fatto dalle varie comunità umane che lo hanno abitato nel corso del tempo. Il percorso inizia dal ponticino sul borro del Boscone, dove un cippo commemora il partigiano Settimo Agostini. Da qui, si snoda attraverso una collina quasi piatta, offrendo una straordinaria visibilità su coltivi, boschi e emergenze storico-architettoniche fino a raggiungere la Cappellina presso la Villa Frescobaldi.
Gli utenti potranno esplorare il territorio in modo più consapevole anche grazie ai nuovi cartelli informativi installati e approfondire la conoscenza tramite la tecnologia informatica (grazie alla presenza di QRCODE), rendendo Via Castiglioni un museo all’aperto accessibile a tutti.