L’allerta gialla della scorsa notte ha portato con sé ristagni e allagamenti diffusi nelle solite e già note zone critiche del comprensorio del Medio Valdarno. Il Consorzio di Bonifica: la manutenzione ordinaria non basta, abbiamo i progetti di manutenzione straordinaria ma mancano i finanziamenti dalla fiscalità generale.
Via di Galcigliana ad Agliana, Via Lungobrana a Pistoia e Via del Falchero a Quarrata ma anche Oste a Montemurlo e Pancone Pontacci a Serravalle Pistoiese – dove tra l’altro il Consorzio di Bonifica aveva anche recentemente lavorato alla rimozione dei sedimenti lungo Via di Loreto – è questa la mappa delle principali zone critiche dell’area compresa fra Pistoia e Prato del comprensorio di bonifica 3 Medio Valdarno.
Tutte località particolarmente fragili dal punto di vista idraulico per una serie di concause che non riguardano solo e soltanto i corsi d’acqua del reticolo idrografico in gestione e manutenzione al Consorzio di Bonifica anzi piuttosto altre questioni di carattere urbanistico, infrastrutturale e di utilizzo dei suoli ad uso produttivo per cui è necessario distinguere bene responsabilità, competenze e possibilità per arrivare ad una loro risoluzione.
Anche con le piogge di ieri notte – per cui era stata prevista un allerta gialla su buona parte del territorio regionale – hanno infatti causato ristagni diffusi ed allagamenti dovuti ad esondazioni localizzate nei bacini intorno alla Settola, Brana, Bagnolo, etc.
Il Consorzio, che già ieri sera aveva cominciato a monitorare la situazione dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua e la corretta entrata in funzione degli impianti idrovori e casse di espansione – nell’ambito del proprio servizio di reperibilità H24 e grazie al proprio avanzato sistema di telecontrollo – nel corso della giornata odierna ha effettuato ricognizioni sopralluoghi e verifiche che hanno confermato la regolare attivazione degli impianti idrovori sulla Senice, Olmi, Quadrelli e delle casse di espansione Ficarello, Lavacchione, Ponte alla Vanne – oggetto anche questa di importanti recenti lavori di adeguamento, tuttora in corso, da parte del Consorzio.
“Anche l’ultima ondata di maltempo ci restituisce un quadro di ciò che già sapevamo essere critico – commentano dal Consorzio di Bonifica – e per questo, non possiamo che confermare che, anche sul reticolo minore la sola manutenzione ordinaria finanziata con il contributo di bonifica non basta. Il Consorzio conosce i problemi ed elabora possibili soluzioni per fare passi avanti nella mitigazione del rischio idraulico; ma a fronte di progettazioni già definitive – in particolare per quanto riguarda Brana e Ombroncello ma non solo – mancano i finanziamenti per nuove opere o sistemazioni straordinarie che, per legge, devono arrivare dalla fiscalità generale, ovvero Comuni, Regione, Governo, etc.”