La mostra "Legami d'acqua" nella sede del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, in Via della Toscana, 21 - Firenze

Anche a Firenze, nella sede del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, una mostra fotografica che celebra i “Legami d’acqua” in tutto il Mondo, con un’attenzione particolare ai bambini

Sono decine i musei dell’acqua in Italia, declinati secondo vari format dai Consorzi di bonifica ed irrigazione e che ANBI indica come “ambasciate della pace” quale diretta conseguenza delle conclusioni della quinta Conferenza Internazionale della Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua (WAMU-NET / UNESCO-IHP), cui ANBI aderisce,  tenutasi in Portogallo per affrontare come garantire prosperità attraverso l’educazione agli usi sostenibili dell’acqua che, trascendendo i confini nazionali, costituisce un ponte di dialogo fra diverse culture.

Sono oltre cento i musei dell’acqua, affiliati a WAMU-NET in una quarantina di Paesi: si rivolgono a persone di tutte le età per sottolineare l’importanza di proteggere e ripristinare le risorse idriche.

“In un periodo di  conflitti, ma anche di inondazioni e siccità, conseguenza della crisi climatica, i musei dell’acqua riescono a riconnettere le persone” sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Anche a Firenze, nella sede del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, in Via della Toscana, 21 a Novoli è allestita una mostra dal titolo “LEGAMI D’ACQUA” realizzata grazie ai contributi fotografici ed artistici di varia provenienza, tra cui i disegni dei bambini frutto del progetto “The Water we Want” della della Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua (WAMU-NET / UNESCO-IHP). La mostra, con un percorso specifico dedicato ai più piccoli, è liberamente visitabile in orario di apertura della sede (lun-ven, ore 9-18).

A Porto si è parlato anche della necessità di migliorare la mappatura del patrimonio d’acqua, perchè molte risorse idriche e le relative ricchezze, visibili e non, sono degradate o sfruttate eccessivamente: ad affermarlo sono stati esperti di tutto il mondo.

“Poiché non poniamo più le risorse idriche al centro della nostra vita, oggi più che mai è necessario conoscere tutti i patrimoni legati all’acqua, da quelli naturali a quelli culturali: è invece un grande deficit del nostro Paese – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – La sfida, che la società si trova ad affrontare, implica una nuova idea di sviluppo, non più basata sull’ uso illimitato delle risorse, bensì su nuovi modelli incentrati sulla tutela del territorio, nonchè delle sue ricchezze umane e naturali. Sviluppo e protezione degli ecosistemi acquatici devono essere esempio di cooperazione lungimirante, migliorando il benessere di tutti.”

Durante la conferenza è stato anche lanciato un nuovo strumento educativo, basato su tecnologie digitali interattive: “Aquaplay”, uno strumento per imparare le sfide dell’acqua, giocando e colorando vari disegni on-line. È stata inoltre discussa la creazione di una nuova piattaforma dedicata all’educazione alla sostenibilità idrica, denominata “Water Cloud: Resources for Inclusive Sustainable Futures”. Infine, come azione concreta di cooperazione nel settore idrico, è stata presentata l’attività realizzata da WAMU-NET per ricostruire il tradizionale mulino idraulico di Azzadan nell’Alto Atlante, in Marocco, distrutto dal terremoto.

La prossima conferenza della rete mondiale dei musei dell’acqua sarà ospitata in Brasile, nel Memoriale Internazionale dell’Acqua (MINA), che è in corso di costruzione a Brasilia.