“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, sia esso un sindaco o un portatore di evidenti interessi economici e quando si legge che se i Consorzi di bonifica chiudessero non se ne accorgerebbe nessuno, verrebbe voglia di sospendere l’attività e vedere il 30% dei territori di pianura italiani tornare ad essere acquitrini. Sono certo che nessuno in questo Paese vorrebbe mai tornare alle paludi, che abbiamo contribuito a sanificare per il bene del territorio.”

A dichiararlo è Massimo Gargano, in qualità di Segretario del Sindacato Nazionale Enti di Bonifica ed Irrigazione (S.N.E.B.I.), rispondendo ad alcune accuse strumentali.

“Di fronte alle conseguenze della crisi climatica – prosegue – servono urgenti soluzioni infrastrutturali di adattamento all’estremizzazione degli eventi meteo e non fuorvianti ricerche di capri espiatori.”

“A chi adombra supposti conflitti di competenze in materia di prevenzione idrogeologica – aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – ribadiamo che, in Italia, le responsabilità sono chiare: le Autorità di Distretto pianificano, Stato e Regioni programmano, mentre l’operatività è affidata, secondo i rispettivi ruoli, ad enti territoriali come Consorzi di bonifica e Geni Civili. Due sono le criticità in questa catena decisionale, esaltate dalla velocità della crisi climatica: gli insufficienti finanziamenti, conseguenza di una scarsa attenzione verso politiche di prevenzione e la lentezza degli iter burocratici. Non lo diciamo certo da ora: serve snellire le procedure nel rispetto dei controlli di legge ed occorre un piano pluriennale di manutenzione del territorio italiano, che manca dagli anni ‘80 e preveda almeno un miliardo di investimenti all’anno. Altrimenti – conclude Vincenzi – appare chiaro il destino di un Paese in costante emergenza dove, dall’inizio dell’anno, ci sono già stati circa 2500 eventi estremi. I Consorzi di bonifica stanno facendo la loro parte ed hanno centinaia di progetti pronti per migliorare la resilienza dei territori di fronte alla nuova situazione climatica: da Gennaio, lungo la Penisola, sono stati segnalati 279 tornado, nel 2010 se ne registrò 1. Più chiaro di così!”