La presidente dell’Ordine Claudia Nati e il Rapporto Ispra-Snpa 2025: “Dai dati 2024 un segnale incoraggiante, ma vera svolta passa da rigenerazione urbana, riuso e pianificazione sostenibile del territorio”
“Gli ultimi dati disponibili segnalano un rallentamento del consumo di suolo in Toscana: un andamento moderatamente migliore rispetto agli anni passati, che però deve trasformarsi in una svolta stabile e strutturale nel modo di concepire il governo del territorio”.
A dirlo è Claudia Nati, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze, commentando il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici 2025”, elaborato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (Snpa) e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).
“Il dato più significativo tra quelli raccolti nel 2024 è che il fenomeno del consumo del suolo in Toscana sta rallentando, seppur di poco – spiega Stefano Corsi, coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia dell’Ordine -. Secondo il rapporto Ispra-Snpa, l’incremento di consumo di suolo durante lo scorso anno è stato pari a 264 ha, più basso dell’anno passato e anche più basso di altre regioni (ad esempio, giusto per avere un riferimento, il Lazio ha un consumo più che doppio con una superficie inferiore), ma in linea con una normale variabilità degli ultimi anni”.
“Tuttavia – prosegue Corsi – non possiamo limitarci a registrare l’arretramento: serve una visione strategica, che privilegi la rigenerazione urbana, la riqualificazione del costruito e la riduzione del consumo di nuovo suolo”.
“Sono necessarie politiche di lungo periodo – sottolinea la presidente Nati – per raggiungere alcuni obiettivi: rafforzare la pianificazione integrata, con un coordinamento reale tra urbanistica, infrastrutture e gestione delle risorse ambientali; potenziare gli incentivi per la rigenerazione e il recupero degli spazi dismessi; per promuovere interventi di riuso del patrimonio edilizio esistente, anche attraverso semplificazioni normative e fiscali; e infine favorire una progettazione sostenibile, capace di coniugare qualità, innovazione e tutela del territorio”.
“Il Rapporto Ispra–Snpa ci fornisce ogni anno un quadro prezioso per comprendere come evolve il nostro territorio – conclude la presidente Nati –. Ma i dati, per essere utili, vanno letti con attenzione e inseriti nel giusto contesto: i numeri da soli non bastano a spiegare la complessità delle trasformazioni. Solo una lettura consapevole, che metta in relazione gli aspetti tecnici, ambientali e sociali, può guidare scelte davvero sostenibili per il futuro della Toscana”.










