Francesco Vincenzi, Presidente ANBI: “Servono infrastrutture calmieratrici. Preoccupa il silenzio della politica in fase di determinazione del bilancio”.

Pur indirizzata verso la “normalizzazione”, l’ “Italia dell’acqua” continua ad evidenziare la propria fragilità legata alle evenienze meteorologiche: se Agosto ha registrato una piovosità superiore al consueto (grazie soprattutto agli apporti pluviometrici dell’ultima decade del mese),  superate le ondate di piena, i corpi idrici sono perlopiù tornati a valori sotto media.

“L’alternarsi di periodi siccitosi a periodi ricchi di piogge perfino violente per il territorio evidenzia la necessità di infrastrutture calmieratrici, capaci di trattenere l’acqua piovana, trasformando una potenziale minaccia in una risorsa; il Piano Laghetti, proposto da ANBI e Coldiretti, va in questa direzione, indicando la realizzazione, entro il 2030, di 10.000 bacini medio-piccoli, multifunzionali ed eco-compatibili, di cui quasi 400 già cantierabili” ricorda Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

“Preoccupa la totale assenza del tema acqua nel dibattito politico per la definizione del bilancio dello Stato. Deve essere chiaro che non prevedere adeguati interventi di efficientamento e potenziamento della rete idraulica significa abbandonare il Paese alla mercè della crisi climatica, pregiudizievole per ogni ipotesi di sviluppo” precisa Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI.

Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche conferma lo stato di bassa severità idrica sul territorio nazionale: piogge ed un calo generalizzato delle temperature consentono un sostanziale riequilibrio dei bilanci idrici nei vari distretti, nonostante un generale ridimensionamento dello stato di bacini e corsi d’acqua, in particolare nel Nord del Paese.

In Toscana, il fiume Serchio perde oltre un terzo della portata, dopo essere stato il bacino, che più ha goduto della piovosità (+120%) superiore alla media in Agosto (+20% sulla regione); calano anche i livelli di Sieve ed Arno, mentre resta invariato l’Ombrone (fonte: Centro Funzionale Regionale Protezione Civile).